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[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Per chi è cresciuto negli anni ‘80 Saranno Famosi (il film e ancora di più il telefilm) sono un ricordo indelebile. E forse è anche merito di quella mitica “scuola delle arti performative” se molti di noi si sono dedicati alla musica. E tra gli insegnamenti indimenticabili ci sono sicuramente le parole di Lidya Grant nella sigla: “Voi sognate la fama e il successo, ma queste cose costano ed è proprio qui che inizierete a pagare…con il sudore!”
https://www.youtube.com/watch?v=3wN7-_zb-tw
Fame è stato prima un meraviglioso film di Alan Paker poi una serie televisiva durata 6 stagioni. A differenza di altri prodotti similari proposti negli anni successivi, il fascino di Fame risiede nel trasudare verità. Molti dei protagonisti incarnavano personaggi molto simili a loro stessi. Pensiamo al talento incontenibile e ribelle di LeRoy Johnson, o a Bruno Martelli che scrisse realmente la maggior parte dei meravigliosi brani della serie, alla poliedrica violoncellista-cantante-ballerina-attrice Lori Singer, senza dimenticare Lidya Grant che curò tutte le coreografie e la regia di molti episodi. Fu una serie che metteva in scena ogni settimana grandi numeri di danza e canto con un cast talmente eccezionale da andare addirittura in turnè per esibirsi dal vivo in giro per il mondo.
Un fenomeno unico dietro al quale si celava comunque il forte disagio di giovani esuberanti talenti che a stento ressero la pressione dello showbuisiness come si può scoprire in questi due documentari:
https://www.youtube.com/watch?v=4wTLaxuHkgg
https://www.youtube.com/watch?v=xySShAPy3yg
http://lyricstranslate.com/it/fame-gloria.html#ixzz46guRRRyu
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
FAME
Baby look at me
And tell me what you see
You ain’t seen the best of me yet
Give me time I’ll make you forget the rest
I got more in me
And you can set it free
I can catch the moon in my hands
Don’t you know who I am
Remeber my nameFame
I’m gonna live forever
I’m gonna learn how to fly
High
I feel it coming together
People will see me and cry
Fame
I’m gonna make it to heaven
Light up the sky like a flame
Fame
I’m gonna live forever
Baby remember my name
Remember x8Baby hold me tight
Cause you can make it right
You can shoot me straight to the top
Give me love and take all I’ve got to give
Baby I’ll be tough
Too much is not enough
I’ll grab your heart til it breaks
Ooo I got what it takesFame
I’m gonna live forever
I’m gonna learn how to fly High
I feel it coming together
People will see me and cry
Fame
I’m gonna make it to heaven
Light up the sky like a flame
Fame
I’m gonna live forever
Baby remember my name
Remember x8[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
GLORIA
Baby guardami
E dimmi quello che vedi
Non hai ancora visto il meglio di me
Dammi tempo ti farò dimenticare tutti il rest
Ho ancora di più dentro di me
E tu puoi liberarlo
Posso afferrare la luna con le mie mani
Non sai chi sono io?
Ricorda il mio nomeFama (Gloria)
Vivrò per sempre
Imparerò a volare in alto
Sento che sta arrivando insieme
La gente mi vedrà e piangerà
Fama (Gloria)
Raggiungerò il paradiso
Illuminerò il cielo come una fiamma
Fama (Gloria)
Vivrò per sempre
Baby ricorda il mio nome
Ricorda x8Baby tienimi stretta
perché so che puoi fare la cosa giusta
Puoi spararmi dritto verso la vetta
Dammi amore e prendo tutto quello che ho da dare
Baby io sarò rigorosa
il ”Troppo” non è abbastanza
Afferrerò il tuo cuore finchè si spezza
Ooo ho io quello che ci vuole
Fama (Gloria)
Vivrò per sempre
Imparerò a volare in alto
Sento che sta arrivando insieme
La gente mi vedrà e piangerà
Fama (Gloria)
Raggiungerò il paradiso
Illuminerò il cielo come una fiamma
Fama (Gloria)
Vivrò per sempre
Baby ricorda il mio nome
Ricorda x8[/accordion] [/accordions]
La forza della banda (Ligabue)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”][accordion title=”Note”]
Far parte di una band è una magnifica opportunità di esprimere ciò che si ha dentro e di confrontarsi con gli altri ma porta con se anche delle responsabilità verso i colleghi e verso il pubblico. Per i musicisti suonare è una necessità fisiologica. Si parte spesso dalle cantine e locali improbabili, per arrivare chi lo sa… seguendo l’esempio dei propri idoli con umiltà sapendo che probabilmente pochi riusciranno a lasciare una traccia ma non per questo si deve rinunciare, come diceva Walt Whitman, a “scrivere il proprio verso”.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
LA FORZA DELLA BANDA
La forza della banda per forza viene fuori
ballando dietro il groove ballando in mezzo ai nostri orrori
noi veniamo da qui dietro e andiamo… chi lo sa
facendo le campagne, facendo tutte le città.
Nel nome del tuo mondo nel nome di chi sei
la banda è sempre aperta vieni, dici e, se vuoi, vai
che c’è un tempo per tacere e il tempo in cui non puoi
sul tempo che la banda tiene ci puoi dire ciò che sei.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
c’è la banda accesa.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
di chi se no?
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
non ci sono scuse.
O suoni oppure lasci suonare
e o…
La forza della banda sta nel non dover piacere
perché giocare al rock ‘n roll comunque è un’opinione
ci son rappers da parrocchia e punk per sentito dire
la banda e fuori genere ma dice ciò che deve dire
e te lo dice in faccia nel nome di chi sei
nel nome di quel mondo che vorresti e che vorrei
mentre il batterista mena perché si sente un dio
io suono dico e sbaglio ma sempre e solo a modo mio.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
c’è la banda accesa.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
di chi se no?
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
non ci sono scuse.
O balli oppure lasci ballare
e o…
La forza della banda è nello star lontani
dai posti in cui son stati Brian, Janis, Jim e Jimi
che son grandi e lo sappiamo, nessuno è come loro
ma io non mi vergogno se suono per restare vivo
e noi passiamo piano, siam molto più leggeri
le nostre tracce tanto non rimangono nemmeno
che c’è un tempo da tenere e che c’è un tempo per morire
la banda è ancora in giro: qualcuno deve far ballare.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
c’è la banda accesa.
Nel nome di te, nel nome di chi c’è
di chi se no? Nel nome di te,
nel nome di chi c’è
non ci sono scuse.
O suoni oppure ti lasci suonare.[/accordion] [/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Scritta da Don Henley e Glenn Frey (che ci ha lasciato pochi mesi fa), Desperado è una della canzoni più famose degli Eagles e racconta la condizione della rock star tramite la metafora western del fuorilegge (metafora cui ricorrerà anche Bon Jovi alcuni anni più tardi con Wanted dead or alive). In particolare il brano si sofferma sul disagio del protagonista che attraversa un momento di confusione e viene invitato a scegliere la donna di cuori invece di quella di denari e ad accettare di lasciarsi amare prima che sia troppo tardi.
The Hidden Meaning in the Song “Desperado”
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
DESPERADO
Desperado, why don’t you come to your senses?
You been out ridin’ fences for so long now
Oh, you’re a hard one
I know that you got your reasons
These things that are pleasin? you
Can hurt you somehow
Don’t you draw the queen of diamonds, boy
She’ll beat you if she’s able
You know the queen of heats is always your best bet
Now it seems to me, some fine things
Have been laid upon your table
But you only want the ones that you can’t get
Desperado, oh, you ain’t gettin’ no youger
Your pain and your hunger, they’re drivin’ you home
And freedom, oh freedom well, that’s just some people talkin’
Your prison is walking through this world all alone
Don’t your feet get cold in the winter time?
The sky won’t snow and the sun won’t shine
It’s hard to tell the night time from the day
You’re loosin’ all your highs and lows
Ain’t it funny how the feeling goes away?
Desperado, why don’t you come to your senses?
Come down from your fences, open the gate
It may be rainin’, but therès a rainbow above you
You better let somebody love you, before it’s too late[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
DESPERADO
Desperado, perchè non usi la ragione?
Sei stato fuori dai binari per cosi tanto tempo
Sei un duro
So che hai le tue ragioni
Queste cose che ti fanno piacere
Possono ferirti in qualche modo
Non pescare la regina di quadri, ragazzo
Ti batterà se ne ha l’occasione
Sai che la regina di cuori è sempre la tua migliore scelta
Adesso mi sembra che tante belle cose
Siano state lasciate sul tuo tavolo
Ma tu vuoi solo quello che non puoi avere
Desperado oh non stai diventando più giovane
Il tuo dolore e la tua fame ti stanno portando a casa
E la libertà, oh la libertà beh, è soltanto qualcosa di cui la gente parla
La tua prigione è camminare attraverso questo mondo da solo
Ma i tuoi piedi non diventano freddi nell’inverno?
Dal cielo non nevica e il sole non brilla
È difficile distinguere la notte dal giorno
Stai perdendo tutti i tuoi alti e bassi
Non è strano come il sentimento se ne vada?
Desperado, perché non usi la ragione?
Scendi dalle tue posizioni, apri il cancello
Potrebbe piovere, ma c’è un arcobaleno sopra di te
Faresti meglio a lasciare che qualcuno ti ami prima che sia troppo tardi[/accordion]
[/accordions]
Il suonatore Jones (F. De André)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
In un’intervista De André disse “calarmi in questo personaggio così sereno da suonare per pure divertimento, senza farsi pagare, per me che sono un professionista della musica è stato tutt’altro che facile. Per Jones la musica non è un mestiere, è un’alternativa: ridurla a un mestiere sarebbe come seppellire la libertà. E in questo momento non so dire se non finirò prima o poi per seguire il suo esempio. Il suonatore di violino (che è diventato per ragioni metriche di flauto) è uno che i problemi esistenziali se li risolve, e se li risolve perché, ancora, è disponibile. È disponibile perché il suo clima non è quello del tentativo di arricchirsi ma del tentativo di fare quello che gli piace: è uno che sceglie sempre il gioco, e per questo muore senza rimpianti”.
Approfondimento:
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
IL SUONATORE JONES
In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.Libertà l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro, a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.Libertà l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze a un ballo,
per un compagno ubriaco.E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.[/accordion]
[/accordions]
La banda (Chico Buarque de Hollanda)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
“La banda” in Italia è nota nella versione di Mina ed è considerata, dai più, una canzonetta leggera ma si tratta di una cover di una importantissima canzone brasiliana: “A banda” di Chico Buarque de Hollanda. “A banda” raccontava della disperazione che era presente nella società brasiliana sotto la dittatura e parlava della tristezza, della paura e della solitudine della gente. Ma bastava il passaggio di una banda di paese “cantando coisas de amor” perché la speranza si facesse nuovamente largo nella disperazione…Un brano coraggioso che sfuggendo alla censura riuscì a vincere nel ’66 il festival della canzone brasiliana e che ci ricorda come per molti musicisti fare musica sia una forma molto concerta di impegno civile.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
LA BANDA
Una tristezza così non la sentivo da mai
ma poi la banda arrivò e allora tutto passò
volevo dire di no quando la banda passò
ma il mio ragazzo era lì e allora dissi di si
e una ragazza che era triste sorrise all’amor
ed una rosa che era chiusa di colpo sbocciò
ed una flotta di bambini festosi
si mise a suonare come fa la banda
e un uomo serio il suo cappello per aria lanciò
fermò una donna che passava e poi la baciò
dalle finestre quanta gente spuntò
quando la banda passò cantando pace ed amor
Quando la banda passò nel cielo il sole spuntò
e il mio ragazzo era lì e io gli dissi di si
La banda suona per noi
La banda suona per voi
la..la..la..la..la..la..la
la..la..la..la..la..la..laE tanta gente dai portoni cantando sbucò
e tanta gente in ogni vicolo si riversò
e per la strada quella povera gente
marcia felice dietro la sua banda
Se c’era uomo che piangeva sorrise perché
sembrava proprio che la banda suonasse per lui
in ogni cuore la speranza spuntò
quando la banda passò cantando cose d’amor
La banda suona per noi
La banda suona per voi
la..la..la..la..la..la..la
la..la..la..la..la..la..la[/accordion]
[accordion title=”Testo originale”]
A BANDA
Estava à toa na vida
O meu amor me chamou
Pra ver a banda passar
Cantando coisas de amorA minha gente sofrida
Despediu-se da dor
Pra ver a banda passar
Cantando coisas de amorO homem sério que contava dinheiro parou
O faroleiro que contava vantagem parou
A namorada que contava as estrelas parou
Para ver, ouvir e dar passagemA moça triste que vivia calada sorriu
A rosa triste que vivia fechada se abriu
E a meninada toda se assanhou
Pra ver a banda passar
Cantando coisas de amorO velho fraco se esqueceu do cansaço e pensou
Que ainda era moço pra sair no terraço e dançou
A moça feia debruçou na janela
Pensando que a banda tocava pra ela
A marcha alegre se espalhou na avenida e insistiu
A lua cheia que vivia escondida surgiuMinha cidade toda se enfeitou
Pra ver a banda passar cantando coisas de amor
Mas para meu desencanto
O que era doce acabou
Tudo tomou seu lugar
Depois que a banda passouE cada qual no seu canto
Em cada canto uma dor
Depois da banda passar
Cantando coisas de amor[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Uno dei primi successi di Ron fu questa cover di Danny O’Keefe tradotta per lui da Lucio Dalla.
Il testo del brano racconta la vita di un musicista durante una tournée, gli incontri con le persone, gli spettacoli effettuati, le nuove canzoni composte. Ma anche la solitudine nelle stanze dei motel, la lontananza dagli affetti.
Altrettanto celebre è la cover che ne fece Jackson Browne nel suo album capolavoro Running on empty dove la canzone è registrata per metà proprio in una camera d’albergo durante una turné e per metà dal vivo.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
UNA CITTà PER CANTARE
Grandi strade piene
vecchi alberghi trasformati
tu scrivi anche di notte
perche’ di notte non dormi mai,
buio anche tra i fari
tra ragazzi come te
tu canti smetti e canti
sai che non ti fermeraicaffe’ alla mattina
puoi fumarti il pomeriggio
si parlera’ del tempo
se c’e’ pioggia non suonerai
quante interurbane
per dire “come stai?”
raccontare dei successi
e dei fischi non parlarne maie se ti fermi
convinto che ti si puo’ ricordare
hai davanti un altro viaggio
e una citta’ per cantarealle ragazze non chieder niente
perche’ niente di posson dare
se il tuo nome non e’ sui giornali
o si fa dimenticarelungo la strada
tante facce diventano una
che finisci per dimenticare
o la confondi con la lunama quando ti fermi
convinto che ti si puo’ ricordare
hai davanti un altro viaggio
e una citta’ per cantaregrandi strade piene
vecchi alberghi dimenticati
io non so se ti conviene
i tuoi amori dove sono andatibuia e’ la sala
devi ancora cominciare
tu provi smetti e provi
la canzone che dovrai cantaree non ti fermi
convinto che ti si puo’ ricordare
hai davanti una canzone nuova
e una citta’ per cantare[/accordion]
[accordion title=”Testo originale”]
THE ROAD
Highways and dancehalls
A good song takes you far
Your write about the moon
And you dream about the starsBlues in old motel rooms
Girls in daddy’s car
You sing about the nights
And you laugh about the scarsCoffee in the morning
cocaine afternoons
You talk about the weather
And you grin about the roomsPhone calls long distance
To tell how you’ve been
Forget about the losses, you exaggerate the winsAnd when you stop to let ’em know
You’ve got it down
It’s just another town along the roadThe ladies come to see you
If your name still rings a bell
They give you damn near nothin’
And they’ll say they knew you wellSo you tell ’em you’ll remember
But they know it’s just a game
And along the way their faces
All begin to look the sameAnd when you stop to let ’em know
You got it down
It’s just another town along the roadWell it isn’t for the money
And it’s only for a while
You stalk about the rooms
And you roll away the milesGamblers in the neon, clinging to guitars
You’re right about the moon
But you’re wrong about the starsAnd when you stop to let ’em know
You got it down
It’s just another town along the way[/accordion]
[/accordions]
Non ho più la mia città (G. Trovato)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
“Non ho più la mia città” è un brano del 1993 di Gerardina Trovato dal contenuto autobiografico. Parla infatti del trasferimento della cantautrice dalla natia Catania a Roma, un passo resosi necessario per far progredire la propria carriera ma sofferto perché la grande città è un posto grigio e freddo dove si avverte drammaticamente la mancanza del sole del mare e dei rapporti umani, di un legame con la terra. E se Catania non le consentiva di realizzare il sogno anche Roma allora è solo un passaggio intermedio e bisogna continuare a sognare senza aver paura.[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
NON HO Più LA MIA CITTà
Venne il giorno che le dissi
tu Catania non mi basti
dei miei sogni che ne hai fatto
me li hai chiusi in un cassetto
e sognavo di partire
di trovarmi in un bel posto
per poter riaprire
quel cassetto ormai nascosto
chiuso con delle catene
pieno ormai di ragnatele
Mi dicevi da bambina
guarda sempre quelle stelle
basta sai vederne una
che va giu’, tutto s’avvera
quante stelle avro’ contato
quante ne ho viste cadere
ma l’America e’ lontana
ma l’America, l’America
era questo sai il mio sogno
di volare su New York.
E adesso sto cantando
e ancora sto sognando
ma sempre dalla mia citta’.
Non e’ cambiato niente
tutte le notti aspetto
ancora una stella cadente.
E cosi’ presi quel treno
mi fottevo di paura
mi portai solo il cassetto pieno ormai di ragnatele
E cosi’ arrivai in quel posto
fatto tutto di motori
mi mancava la mia spiaggia
mi mancava la tua faccia
che ogni notte mi portava
a guardare i pescatori.
E adesso sto cantando
e ancora sto sognando
ma non ho piu’ la mia città
Non e’ cambiato niente
tutte le notti aspetto ancora
una stella cadente.
E adesso sto cantando
e ancora sto sognando
ma non ho piu’ la mia citta’.
Dove vivo non c’e’ il mare
sulle case sempre neve
solo nebbia e vento freddo
sopra il grano scende pioggia
ma le strade sono bianche
non c’e’ terra e non c’e’ sangue
penso ancora alle parole
scritte in alto sul giornale:
chi non ha paura di morire muore una volta sola.
E adesso sto cantando
e ancora sto sognando
ma non ho piu’ la mia citta’
non e’ cambiato niente
tutte le notti aspetto
ancora una stella cadente
E adesso sto cantando
e ancora sto sognando
ma non ho piu’ la mia città[/accordion]
[/accordions]
It’s Still Rock ‘n’ Roll To Me (B. Joel)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Spesso i musicisti sono spinti dai loro produttori ad adattara la loro immagine (se non addirittura la loro musica) per seguire mode e presunti gusti del pubblico. In questo brano del 1980 Billy Joel si rifiuta di seguire le nuove mode (punk, funk, new wave), di cambiare il suo look o la sua musica per rimanere al passo con i gusti dei più giovani perchè è convinto che la musica, se è buona musica, piacerà a prescindere da come viene “vestita”.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
IT’S STILL ROCK AND ROLL TO ME
What’s the matter with the clothes I’m wearing?
“Can’t you tell that your tie’s too wide?”
Maybe I should buy some old tab collars?
“Welcome back to the age of jive
Where have you been hidin’ out lately, honey?
You can’t dress trashy till you spend a lot of money”
Everybody’s talkin’ ’bout the new sound
Funny, but it’s still rock and roll to me
What’s the matter with the car I’m driving?
“Can’t you tell that it’s out of style?”
Should I get a set of white wall tires?
“Are you gonna cruise a miracle mile?
Nowadays you can’t be too sentimental
You best bet’s a true baby blue Continental”
Hot funk, cool punk, even if it’s old junk
It’s still rock and roll to me
Oh, it doesn’t matter what they say in the papers
‘Cause it’s always been the same old scene
There’s a new band in town
But you can’t get the sound from a story in a magazine…
Aimed at your average teen
How about a pair of pink sidewinders
And a bright orange pair of pants?
“You could really be a Beau Brummel baby
If you just give it half a chance
Don’t waste your money on a new set of speakers
You get more mileage from a cheap pair of sneakers”
Next phase, new wave , dance craze, anyways
It’s still rock and roll to me
What’s the matter with the crowd I’m seeing?
“Don’t you know that their out of touch?”
Should I try to be a straight ‘A’ student?
“If you are then you think too much
Don’t you know about the new fashion honey?
All you need are looks and a whole lotta money”
It’s the next phase, new wave , dance craze, anyways
It’s still rock and roll to me
Everybody’s talkin’ ’bout the new sound
Funny, but it’s still rock and roll to me[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
PER ME, è SEMPRE ROCK AND ROLL
Qual’è il problema con i vestiti che indosso?
“Non ti sembra che la tua cravatta sia troppo larga?”
Forse dovrei comprarmi un tab collar (colletto a linguetta)?
“Bentornati nell’era del jive
dove sei stato nascosto ultimamente, dolcezza?
non puoi vestirti di stracci se spendi un sacco di soldi”
tutti parlano del nuovo sound
divertente, ma per me è sempre rock and roll
Qual’è il problema con la macchina che guido?
“Non ti sembra fuori moda?”
dovrei procurarmi un set di gomme bianche?
“devi viaggiare attraverso il Miracle Mile?
Oggi giorno non si può essere troppo sentimentali
La scelta migliore è una Continental blu”
Hot funk, cool punk, anche se è vecchia spazzatura
Per me è sempre rock and roll
Oh, non importa cosa dicono i giornali
Perché è sempre la stessa vecchia storia
C’è una nuova band in città
ma non puoi sentire il suono da una storia in una rivista…
destinata al teenager medio
che ne dici di un paio di sandali rosa
e un paio di pantaloni arancioni?
“Potresti davvero essere un Beau Brummel, baby
se solo ti dessi una possibilità
Non sprecare i tuoi soldi in un nuovo set di speaker
fari più chilometri con un paio discopre da ginnastica economiche”
Fase Successiva, New Wave , Dance-Mania, tuttavia
Per me è sempre rock and roll
Qual’è il problema con la gente che frequento?
“Non lo sai che sono fuori dal mondo?”
Dovrei provare ad essere uno studente modello?
“Se lo sei, allora pensi troppo
Non sai della nuova moda, dolcezza?
Tutto ciò che ti serve è un bell’aspetto e un sacco di soldi”
È la Fase Successiva, New Wave , Dance-Mania, tuttavia
Per me è sempre rock and roll
Tutti parlano del nuovo sound
Divertente, ma per me è sempre rock and roll[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Per ricordare David Bowie, un grande artista che ci ha lasciato pochi mesi, lo facciamo con uno dei suoi primi e più importanti successi: Ziggy Stardust. La canzone racconta in sintesi l’ascesa e la caduta di una rock star (Ziggy) che inizia a suonare con gli amici ma poi, grazie al talento e al carisma, si impossessa del centro della scena finchè il suo ego ha il sopravvento e le cose gli sfuggono di mano. Il brano fa parte dell’omonimo disco del 1972, un concept album che narrava un mondo sull’orlo dell’apocalisse, in cui l’ultimo eroe è un ragazzo divenuto rockstar dai toni messianici dopo aver intercettato delle comunicazioni aliene con la radio e averle scambiate per messaggi spirituali. Ziggy Stardust è in definitiva l’emblema della rockstar, un “cantante rock di plastica” come lo definiva Bowie, che con la sua ascesa e la sua caduta ripercorre idealmente la parabola della celebrità, dietro la quale si nascondono l’insicurezza e la fragilità dell’artista.
David Bowie spiegò in un’intervista come Ziggy Stardust fosse stato inizialmente concepito per il teatro: «Volevo scrivere un musical. Non avevo idea di come andasse fatto o di come i musical sono costruiti, ma l’idea di scrivere qualcosa basato sul rock per Broadway mi incuriosiva davvero ed ho pensato che sarebbe stata una cosa meravigliosa da fare… Davvero non sapevo le modalità di approccio e così ho seguito un corso molto più semplice, ho abbreviato un po’ l’idea di musical fino a concepire un concept album e ho creato i personaggi»
L’album fu realizzato con l’idea di confezionare un personaggio di forte impatto sul pubblico: il trucco pesante e i fumettistici costumi colorati diventarono elementi necessari per creare una cornice mistica attorno alla figura di Ziggy, quindi attorno a Bowie stesso dato che in quel periodo le due entità erano pressoché indistinguibili
[accordion title=”Testo”]
ZIGGY STARDUST
Ziggy played guitar
Jamming good with Wierd and Gilly
The Spiders from Mars.
He played it left hand,
But made it too far,
Became the special man,
Then we were Ziggy’s Band.
Ziggy really sang,
Screwed up eyes and screwed down hairdo
Like some cat from Japan,
He could lick ‘em by smiling
He could leave ‘me to hang
Came on so loaded man,
Well hung and snow white tan.
So where were the Spiders
While the fly tried to break our balls
Just the beer light to guide us,
So we bitched about his fans
And should we crush his sweet hands ?
Ziggy played for time,
Jiving us that we were Voodoo
The kids was just crass,
He was the Naz
With God given ass
He took it all too far
But boy could he play guitar.
Making love with his ego
Ziggy sucked up into his mind
Like a leper messiah
When the kids had killed the man
I had to break up the band[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
ZIGGY STARDUST
Ziggy suonava la chitarra,
Spassandosela con Wierd e Gilly,
Gli Spiders from Mars
Lui suonava con la sinistra,
Ma si spinse troppo in là,
Divenne un tipo speciale,
E allora inventammo il gruppo di Ziggy.Ziggy cantava davvero,
Gli schizzavano fuori gli occhi e scuoteva i capelli
Come alcuni gatti giapponesi,
Li poteva leccare con un sorriso
Li poteva lasciare in bilico
Diventò un uomo idolo,
Ben piantato e con la tintarella bianco neve.Così dov’erano i Ragni
Quando la mosca cercò di romperci le palle
Solo la luce della birra a guidarci,
Così ci lagnammo dei suoi fans
E avremmo dovuto spaccare le sue dolci mani?Ziggy suonava a tempo,
Cantando che eravamo voodoo
I ragazzi erano proprio ottusi,
Lui era come il Nazareno
Con un culo divino
Esagerò un po’
Ma ragazzi, se sapeva suonare la chitarra.Facendo l’amore col suo ego
Ziggy fu risucchiato nella sua mente
Come un messia lebbroso
Quando i ragazzi l’hanno ucciso
Ho dovuto sciogliere il gruppo.[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Quest’anno ricorre il 25esimo anniversario della scomparsa di Freddy Mercury, il fenomenale cantante dei Queen.
The show must go on è l’ultima traccia dell’ultimo disco dei queen, un disco eccezionale e per ricchezza e qualità musicali e che sorprende per l’altissimo livello delle performance vocali soprattutto se si pensa che durante le registrazioni Freddy era molto provato dalla malattia (tanto non riuscire a reggersi in piedi)
Brian May ricorda così la genesi del brano:
« The Show Must Go On è venuta fuori da una sequenza effettuata da Roger Taylor e John Deacon, con me che iniziai a lavorarci sopra perché sentivo dentro di me che sarebbe potuta diventare qualcosa di importante. Ne iniziai a parlare anche con Freddie e, dopo esserci seduti insieme, decidemmo il tema del brano e scrivemmo i primi versi. Ho sempre pensato che sarebbe stato importante farla perché avevamo a che fare con cose che erano difficili da discutere, in quel momento. Ma nel mondo della musica, tutto si può fare. »
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
THE SHOW MUST GO ON
Empty spaces what are we living for
Abandoned places – I guess we know the score
On and on, does anybody know
what we are looking for…
Another hero, another mindless crime
Behind the curtain, in the pantomime
Hold the line, does anybody want to take it anymoreThe show must go on,
The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on.Whatever happens, I’ll leave it all to chance
Another heartache, another failed romance
On and on, does anybody know
what we are living for?
I guess I’m learning, I must be warmer now
I’ll soon be turning, round the corner now
Outside the dawn is breaking
But inside in the dark I’m aching to be freeThe show must go on
The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays onMy soul is painted like the wings of butterflies
Fairytales of yesterday will grow but never die
I can fly – my friendsThe show must go on
The show must go on
I’ll face it with a grin
I’m never giving in
On – with the showI’ll top the bill, I’ll overkill
I have to find the will to carry on
On with the
On with the show
The show must go on…[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE
Spazi deserti, per cosa viviamo?
Luoghi abbandonati, forse noi conosciamo già la partitura
Avanti e ancora avanti, qualcuno sa
cosa stiamo cercando…?
Un altro eroe, un altro insensato crimine
dietro le quinte, nella pantomima
Resistere, c’è qualcuno che ce la fa ancora?Lo spettacolo deve continuare
Lo spettacolo deve continuare
Dentro ho il cuore a pezzi
Il trucco si sta sciogliendo
ma il mio sorriso indugia ancoraQualunque cosa succeda, lascerò tutto al caso
Ancora una fitta al cuore, un’altra storia d’amore finita
Avanti e ancora avanti,
qualcuno sa per cosa viviamo?
Forse sto imparando, dovrei essere più cordiale, ora
Presto girerò l’angolo, ora
Fuori inizia ad albeggiare
ma dentro, nell’oscurità, soffro per essere liberoLo spettacolo deve continuare
Lo spettacolo deve continuare
Dentro ho il cuore a pezzi
Il trucco si sta sciogliendo
ma il mio sorriso indugia ancoraLa mia anima è dipinta come le ali delle farfalle
Le fiabe del passato crescono ma non moriranno mai
Riesco a volare, amici mieiLo spettacolo deve continuare
Lo spettacolo deve continuare
Lo affronterò con un largo sorriso
Non mi arrenderò mai
Avanti con lo spettacoloSarò l’attrazione principale, esagererò
Devo trovare la volontà di andare avanti
Avanti con lo…
Avanti con lo spettacolo
Lo spettacolo deve continuare…[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Tears in heaven: è un brano scritto da Eric Clapton per la morte del figlio, un pezzo introspettivo nella carriera di un grande artista che ha saputo comporre un brano meraviglioso e dolcissimo tutto per sè, ma coinvolgendo tutti, al di fuori dei suoi schemi rock/blues ai quali ci ha sempre abituati.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
TEARS IN HEAVEN
Would you know my name if I saw you in heaven?
Would it be the same if I saw you in heaven?
I must be strong and carry on
‘Cause I know I don’t belong here in heaven
Would you hold my hand if I saw you in heaven?
Would you help me stand if I saw you in heaven?
I’ll find my way through night and day
‘Cause I know I just can’t stay here in heaven
Time can bring you down; time can bend your knees
Time can break your heart, have you begging please, begging please
Beyond the door there’s peace I’m sure
And I know there’ll be no more tears in heaven
Would you know my name if I saw you in heaven?
Would it be the same if I saw you in heaven?
I must be strong and carry on
‘Cause I know I don’t belong here in heaven
‘Cause I know I don’t belong here in heaven[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
LACRIME IN PARADISO
Ricorderesti il mio nome se ti vedessi in Paradiso?
Sarebbe lo stesso se ti vedessi in Paradiso?
Devo essere forte ed andare avanti
Perché lo so, io non appartengo qui, al Paradiso
Mi terresti la mano se ti vedessi in Paradiso?
Mi aiuteresti a stare in piedi se ti vedessi in Paradiso?
Troverò la mia via attraverso la notte e il giorno
Perché lo so, io non posso restare qui, in Paradiso
Il tempo può buttarti giù; il tempo può piegarti le ginocchia
Il tempo può spezzarti il cuore, farti implorare pietà, implorare pietà
Oltre la porta c’è pace ne sono sicuro
E lo so non ci saranno più lacrime in Paradiso
Ricorderesti il mio nome se ti vedessi in Paradiso?
Sarebbe lo stesso se ti vedessi in Paradiso?
Devo essere forte ed andare avanti
Perché lo so, io non appartengo qui, al Paradiso
Perché lo so, io non appartengo qui, al Paradiso[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Un altro anniversario che ricorre quest’anno è il decimo della scomparsa di Syd Barrett, un nome che a molti potrebbe suonare oscuro ma che sul finire degli anni sessanta fu una stella luminosissima che però bruciò troppo in fretta e implose su se stessa.
Syd fu il fondatore dei Pink Floyd di cui era autore dei brani, voce e chitarra solista e sicuramente il personaggio più carismatico. Ma come molti suoi colleghi in quegli anni faceva uso di LSD, forse troppo almeno per una psiche probabilmente già un po’ precaria e questo, unito alla pressione asfissiante della casa discografica per dare seguito con nuovi dischi e turné all’improvviso successo, fece collassare il povero Syd. Con il ripetersi sempre più frequente di scene imbarazzanti come quando in diretta tv rimase fermo a fissare il vuoto mentre il playback andava, o quando dal vivo continuava a suonare lo stesso accordo per tutta la canzone, i suoi compagni furono costretti ad estrometterlo dalla band. Continuarono ad aiutarlo nella produzione di un paio di dischi solisti finché Syd smise di interessarsi di musica, si dedicò alla pittura e le sue tracce cominciarono a perdersi.
Tuttavia la separazione fu un evento traumatico per lui (essere allontanato dalla band che aveva creato) ma anche per i compagni tanto che i lavori della maturità artistica dei Pink Floyd (Dark Side of the Moon, Wish you were here e in parte anche The Wall e The Division Bell) hanno tutti un elemento di riflessione sulla vicenda di Syd: quando parlano del rapporto con lo showbusiness o del sottile confine tra sanità e follia, il pensiero è sempre al loro amico di gioventù.
Stasera vi proponiamo in mini set a lui dedicato che si apre con Jug Band Blues. Questo è il brano che chiude A Saucerfull of Secrets, il secondo disco dei Pink Floyd dei quali Syd ufficialmente era ancora membro ma il suo contributo si limitò a questo brano trasognato. In cui l’autore sembra muoversi veramente sul confine sottile tra presenza e assenza (mentale), a tratti ironico, a tratti surreale, vi si può leggere la straziante ma al tempo stesso serena consapevolezza che fosse giunto il momento della separazione.
Una analisi del testo (in inglese):
This song is about Syd Barret’s awareness of the fact that he is going crazy. First, He sais “im not here,” which is self explanatory. When he sais that he never knew the moon could be so big, he means he never thought the fame would be so much. When he sais he never new it could be so blue, he means he didnt know it could be so sad. He then sais “you threw away my old shoes and brought me here instead dressed in red.” Tjis means his old self is gone and he is dressed in red (like a sacrifice.) When he sais he’s wondering who could be writing this song means that he is writing the song, but he doesn’t know who he is (therefore, he doesn’t know who is writing this song.) At the end he sais, “and what exactly is a joke and what exactly is a dream.” He is saying that he doesn’t know whether if he is really living out his dream or simply living outa joke. This is what i think this song means. I could be wrong, but this still makes a lot of sense.
Un aneddoto dell’epoca:
Barrett, talmente pallido che sembrava truccato con la biacca, cantò Jugband blues rimanendo immobile come un morto, e interpretando la canzone in modo astratto e stranito, come se veramente, ciò che appunto dice il testo, lui non ci fosse già più. Era evidente che si trattava di un testamento, anche se nel diagnosticarsi da sé come schizofrenico Barrett dimostrava di saper essere ancora spiritoso. Ma la cosa più impressionante era che Jugband blues riusciva con micidiale precisione a rappresentare in tempo reale l’ultimo atto della schizofrenia, l’istante in cui la mente delirante piomba per sempre nel buio: è quando la canzone sembra finita e si sente un bizzarro suono di banda – lì in trasmissione Barrett dovette accennarlo a voce – dopodiché, pronunciati in modo ancora più impersonale, ci sono quattro versi che sono ormai dentro la pazzia, la pazzia che sentenzia che il mare non è verde e si chiede cosa «esattamente» sia un sogno, cosa «esattamente» uno scherzo…(p. 137)
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
JUG BAND BLUES
It’s awfully considerate of you to think of me here
And I’m most obliged to you for making it clear
that I’m not hereAnd I never knew the moon could be so big
And I never knew the moon could be so blue
And I’m grateful that you threw away my old shoes
And brought me here instead dressed in redAnd I’m wondering who could be writing this songI don’t care if the sun don’t shine
And I don’t care if nothing is mine
And I don’t care if I’m nervous with you
I’ll do my loving in the WinterAnd the sea isn’t green
And I love the queen
And what exactly is a dream?
And what exactly is a joke?[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
JUG BAND BLUES
È molto cortese da parte vostra pensarmi qui
E vi sono molto obbligato per aver chiarito
che io non sono quiEd io non sapevo che la stanza potesse essere così grande
E non sapevo che la stanza potesse essere così triste
E vi sono grato per aver gettato via le mie vecchie scarpe
Ed avermi portato qui invece vestito di rossoE mi chiedo chi stia scrivendo questa canzone
Non mi importa se il sole non splende
E non m’importa se nulla è mio
E non m’importa se sono nervoso con te
Amerò d’invernoEd il mare non è verde
Ed io amo la regina
E cos’è esattamente un sogno?
E cos’è esattamente uno scherzo?[/accordion]
[/accordions]
Shine On You Crazy Diamond (Pink Floyd)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Il mini set prosegue con Shine On You Crazy Diamond lunga suite dall’album Wish You Were Here. Il disco nasce in un momento di profonda crisi di identità a seguito dell’enorme successo di Dark side of the moon (ancora oggi, giustamente, uno dei dischi più venduti della storia), crisi dalla quale provano a uscire facendo i conti con i fantasmi del passato e quindi con la figura dell’amico Syd Barrett.
Un aneddoto molto famoso narra che durante le registrazioni di questo lungo brano comparve in studio un signore grasso con cranio e sopracciglia rasate che si sedette in un angolo mangiando noccioline. Nessuno capiva chi fosse questo personaggio bizzarro e un po’ inquietante finché Roger Waters riconobbe il suo amico d’infanzia e scoppio in lacrime: era Syd Barrett. Erano anni che avevano perso le sue tracce ed era diventato irriconoscibile. Si salutarono, poi Syd se ne andò in silenzio come era arrivato.
Approfondimento:
http://www.pinkfloydsound.it/wywh_recensione01.htm
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND
Remember when you were young
You shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.Now there’s a look in your eyes
Like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamondYou were caught on the cross fire of childhood and stardom,
Blown on the steel breeze.
Come on you target for faraway laughter
Come on you stranger, you legend, you martyr, and shine!You reached for the secret too soon.
You cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.Threatened by shadows at night,
and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.Well you wore out your welcome with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver, you seer of visions,
come on you painter,
you piper, you prisoner, and shine!Nobody knows where you are,
how near or how far.
Shine on you crazy diamond.Pile on many more layers
and I’ll be joining you there.
Shine on you crazy diamond.And we’ll bask in the shadow
of yesterday’s triumph,
sail on the steel breeze.Come on you boy child,
you winner and loser,
come on you miner
for truth and delusion, and shine![/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
CONTINUA A BRILLARE, PAZZO DIAMANTE
Ricorda quand’eri giovane
Splendevi come il sole
Splendi pazzo diamanteAdesso c’è uno sguardo nei tuoi occhi
Come buchi neri nel cielo
Splendi pazzo diamanteSei stato preso nel fuoco incrociato di infanzia e celebrità
Soffiato nella brezza d’acciaio
Vieni, bersaglio di una lontana risata
Vieni, sconosciuto, leggenda, martire e splendi!Hai cercato di afferrare il segreto troppo presto.
Avevi un bisogno disperato della luna.
Splendi pazzo diamanteMinacciato dalle ombre di notte,
ed esposto alla luce
Splendi pazzo diamante.Hai consumato bene il tuo benvenuto con precisione casuale,
portato dalla brezza d’acciaio.
Vieni, delirante, profeta di visioni,
vieni pittore, pifferaio, prigioniero, e splendi!Nessuno sa dove sei,
quanto vicino o quanto lontano,
Splendi pazzo diamante.Accatasta molti più strati
e io ti raggiungerò laggiù.
Splendi pazzo diamante.E ci crogioleremo ai raggi del trionfo di ieri,
veleggeremo sulla brezza d’acciaio.
Vieni ragazzino, vincitore e sconfitto,
vieni tu minatore di verità e delusione, e splendi![/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Il testo riflette una forte critica all’ipocrisia e all’avidità all’interno del mondo dell’industria musicale. Viene infatti descritto un discografico che, sigaro in bocca, promette successo e ricchezza, imponendo al gruppo la realizzazione di un album e del successivo tour. È in realtà la descrizione dell’esperienza avuta dai Pink Floyd al momento della conclusione del primo contratto discografico con la EMI.
[accordion title=”Testo”]
HAVE A CIGAR
Come in here, dear boy, have a cigar.
you’re gonna go far, fly high, you’re never gonna die,
you’re gonna make it if you try: they’re gonna love you.Well I’ve always had a deep respect, and I mean that most sincerely.
The band is just fantastic, that is really what I think.
Oh by the way, which one’s Pink?And did we tell you the name of the game, boy,
we call it Riding the Gravy Train.We’re just knocked out,
We heard about the sell out.
You gotta get an album out, you owe it to the people.
We’re so happy we can hardly count.Everybody else is just green, have you seen the chart?
It’s a helluva start, it could be made into a monster
if we all pull together as a team.And did we tell you the name of the game, boy,
we call it Riding the Gravy Train[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
PRENDI UN SIGARO
Entra pure, caro ragazzo, prendi un sigaro,
stai per andare lontano, volare alto, non morirai mai,
ce la farai se ci provi: ti ameranno.Beh, ho sempre avuto un profondo rispetto per voi,
e lo dico con la massima sincerità.
La band è proprio fantastica, è veramente ciò che penso.
Oh, fra parentesi, chi di voi è Pink?E te l’abbiamo detto il nome del gioco, ragazzo?
Noi lo chiamiamo Cavalcare l’Onda dei Facili Guadagni.Siamo proprio storditi,
Abbiamo sentito che avete fatto un record di vendite.
Dovete sfornare un nuovo album, lo dovete alla gente.
Siamo così contenti che riusciamo a malapena a contare.Tutti gli altri sono verdi d’invidia, hai visto la classifica?
E’ un inizio da sballo, può essere trasformato in qualcosa di grande
se remiamo tutti assieme come una squadra.E te l’abbiamo detto il nome del gioco, ragazzo?
Lo chiamiamo Cavalcare l’Onda dei Facili Guadagni.[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Il brano è virtualmente una “lettera aperta” al Presidente degli Stati Uniti George W. Bush
P!nk inizia invitandolo a fare una passeggiata con lei, come se fossero persone comuni e come se fossero l’uno sullo stesso piano dell’altra, per potergli fare alcune domande. E le domande sono sempre più incalzanti e toccano aspetti globali, diritto al perdono e all’accettazione, diritti civili, accettazione del diverso e presa di coscienza anche dei propri errori, veri o presunti, prima di esprimere severità nei confronti degli altri e infine conclude con la consapevolezza che mai avverrà questa camminata e questa conversazione col Presidente.
Questo brano si inserisce in una importante tradizione di “lettere aperte” in musica (tra cui non si può non ricordare “Le diserteur” di Boris Vian) con cui gli artisti affermano anche il valore politico e civile della loro arte.
[accordion title=”Testo”]
DEAR MR PRESIDENT
Dear Mr. President,
Come take a walk with me.
Let’s pretend we’re just two people and
You’re not better than me.
I’d like to ask you some questions if we can speak honestly.What do you feel when you see all the homeless on the street?
Who do you pray for at night before you go to sleep?
What do you feel when you look in the mirror?
Are you proud?How do you sleep while the rest of us cry?
How do you dream when a mother has no chance to say goodbye?
How do you walk with your head held high?
Can you even look me in the eye
And tell me why?Dear Mr. President,
Were you a lonely boy?
Are you a lonely boy?
Are you a lonely boy?
How can you say
No child is left behind?
We’re not dumb and we’re not blind.
They’re all sitting in your cells
While you pave the road to hell.What kind of father would take his own daughter’s rights away?
And what kind of father might hate his own daughter if she were gay?
I can only imagine what the first lady has to say
You’ve come a long way from whiskey and cocaine.How do you sleep while the rest of us cry?
How do you dream when a mother has no chance to say goodbye?
How do you walk with your head held high?
Can you even look me in the eye?Let me tell you ’bout hard work
Minimum wage with a baby on the way
Let me tell you ’bout hard work
Rebuilding your house after the bombs took them away
Let me tell you ’bout hard work
Building a bed out of a cardboard box
Let me tell you ’bout hard work
Hard work
Hard work
You don’t know nothing ’bout hard work
Hard work
Hard work
OhHow do you sleep at night?
How do you walk with your head held high?
Dear Mr. President,
You’d never take a walk with me.
Would you?[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
CARO SIGNOR PRESIDENTE
Caro signor Presidente
venga a fare una camminata con me
facciamo finta di essere due persone normali
e che lei non sia meglio di me
mi piacerebbe chiederle alcune cose
se possiamo parlare onestamente
come si sente quando vede tutti quei
senza tetto per le strade?
la notte, prima di andare a dormire,
a chi si rivolge nelle sue preghiere?
cosa prova quando si guarda nello specchio?
si sente orgoglioso?
come dorme mentre il resto di noi piange?
come sogna quando una madre
non può dir nulla se non “addio”?
come cammina con la sua testa alta?
riesce addirittura a guardarmi negli occhi?
e mi dica il perchè
caro signor Presidente
lei era un ragazzo solo?
lei è un ragazzo solo?
lei è un ragazzo solo?
come può dire che
nessun bambino è abbandonato a se stesso
noi non siamo sordi e nemmeno ciechi
sono tutti seduti nelle sue celle
mentre lei paga la strada che porta all’inferno
che razza di padre priverebbe una figlia dei suoi diritti?
e che razza di padre riuscirebbe ad odiare
la sua stessa figlia se fosse lesbica?
posso solo immaginare cos’ha da dire la First Lady
lei è arrivato da una lunga strada di whiskey e cocaina
come dorme mentre il resto di noi piange?
come sogna quando una madre
non può dir nulla se non “addio”?
come cammina con la sua testa alta?
riesce addirittura a guardarmi negli occhi?
lasci che le dica cos’è il duro lavoro
un salario minimo con un bambino che è in arrivo
lasci che le dica cos’è il duro lavoro
ricostruendo la tua casa dopo
che le bombe l’hanno distrutta
lasci che le dica cos’è il duro lavoro
costruendo un letto fuori da una scatola di cartone
lasci che le dica cos’è il duro lavoro
duro lavoro, duro lavoro
lei non sa niente di cosa sia il duro lavoro
duro lavoro, duro lavoro, oh
come dorme la notte?
come cammina con la sua testa alta?
caro signor Presidente
lei non farebbe mai una camminata con me
vero?[/accordion]
[/accordions]
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Music è un brano di John Miles del 1976 a cavallo tra pop e prog. Il testo in maniera molto diretta e semplice parla dell’amore per la musica, primo e ultimo amore, unica spinta ad andare avanti in un mondo pieno di difficoltà.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
MUSIC
Music was my first love
And it will be my last,
Music of the future
And music of the past.To live without my music
Would be impossible to do,
In this world of troubles
My music pulls me through.[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
MUSICA
La musica è stata il mio primo amore
E sarà anche l’ultimo.
La musica del futuro
E la musica del passatoVivere senza la mia musica
Sarebbe impossibile
In questo mondo pieno di problemi
La mia musica mi spinge avanti[/accordion]
[/accordions]
The Load Out/Stay (Jackson Browne)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
The Load Out è un meraviglioso affresco, raccontato da dietro le quinte, della vita dei musicisti e dei “roadie”, coloro i quali montano e smontano il palco di un concerto e seguono la band “on the road” durante i tour. I racconto inizia quando ormai il concerto è finito, la sala è vuota e i tecnici cominciano a smontare tutto per poi rimontare domani in un’altra città. Immagini e scene che il pubblico di solito non conosce, per loro i musicisti iniziano ad esistere quando salgono sul palco e danno tutto se stessi per renderli felici e cessano di esistere quando le luci si spengono. Ma per i musicisti il tempo passato sulla scena è solo una minima parte della loro vita, un tempo che sembra sempre troppo breve. Il backstage invece è un mondo segreto fatto di fatica, polvere, solitudine, cameratismo, estenuanti spostamenti, nostalgia per gli affetti, una continua attesa per quel momento magico in cui le luci si accenderanno di nuovo. E allora venne naturale collegarsi ad un vecchio brano dal titolo Stay che è un’esortazione al pubblico a rimanere per cantare tutti insieme ancora un’altra canzone quasi ad esorcizzare l’immancabile conclusione anche di questa nuova serata.
Come molti brani del disco “Running on empty” anche questo è stato composto e registrato “in tour” e pare che la versione finita sul disco sia proprio la prima volta che la band eseguiva la canzone non solo dal vivo ma in assoluto (quindi – quasi- senza prove). Ma evidentemente il brano era così significativo che tutti i musicisti diedero il meglio di sé.[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
THE LOAD OUT/STAY
Now the seats are all empty
Let the roadies take the stage
Pack it up and tear it down
They’re the first to come and last to leave
Working for that minimum wage
They’ll set it up in another town
Tonight the people were so fine
They waited there in line
And when they got up on their feet they made the show
And that was sweet…
But I can hear the sound
Of slamming doors and folding chairs
And that’s a sound they’ll never knowNow roll them cases out and lift them amps
Haul them trusses down and get’em up them ramps
‘Cause when it comes to moving me
You guys are the champs
But when that last guitar’s been packed away
You know that I still want to play
So just make sure you got it all set to go
Before you come for my pianoBut the band’s on the bus
And they’re waiting to go
We’ve got to drive all night and do a show in Chicago
or Detroit, I don’t know
We do so many shows in a row
And these towns all look the same
We just pass the time in our hotel rooms
And wander ’round backstage
Till those lights come up and we hear that crowd
And we remember why we cameNow we got country and western on the bus
R and B, we got disco in eight tracks and cassettes in stereo
We’ve got rural scenes & magazines
We’ve got truckers on the CB
We’ve got Richard Pryor on the video
We got time to think of the ones we love
While the miles roll away
But the only time that seems too short
Is the time that we get to playPeople you’ve got the power over what we do
You can sit there and wait
Or you can pull us through
Come along, sing the song
You know you can’t go wrong
‘Cause when that morning sun comes beating down
You’re going to wake up in your town
But we’ll be scheduled to appear
A thousand miles away from here[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
SMONTANDO TUTTO/RESTATE
ora le sedie sono tutte vuote
che i roadies salgano sul palco
impacchetta e stacca
loro sono i primi ad aarivare e gli ultimi ad andarsene
lavorando per un salrio minimo
ricostruiscono in un’altra città
stasera la gente era così carina
hanno aspettato la in fila
e quando si sono alzati in piedi
e fatto lo spettacolo, e questo era dolce
e qui il suono delle porte che sbattevano e sedie pieghevoli
e questo è un suono che loro non conosconoe carica queste casse e carica quegli amplificatori
e trasporta e sali quelle rampe
e quando è ora che mi devo muovere
sapete che voi ragazzi siete i campioni
ma quando l’ultima chitarra è stat impacchettata
sapete che io voglio ancora suonare
così assicuratevi di aver meso via tutto
prima di venire per il mio pianofortema la band è sul bus
e sono pronti per andare
dobbiamo guidare tutta la notte
a fare uno spettacolo a Chicago… o Detroit
non lo so, facciamo così tanti spettacoli di fila
E queste città sembrano le stesse
noi passiamo il tempo nelle camere degli hotel
e girovaghiamo attorno al backstage
fino a quando le luci salgono e e noi sentiamo quella folla
e ci ricordiamo perchè siamo venutiOra noi abbiamo il country ed il western sul bus
Rock & Blues, abbiamo la Disco in stero-8 e le audio cassette nello stereo
abbiamo scene rurali e magazzini
e abbiamo camion sul CB
abbiamo Richard Pryor sul video
abbiamo tempo per pensare a quelli che amiamo
mentre le miglia si srotolano
ma il tempo che sembra più corto è il tempo in cui suoniamo
gente voi avete il potere su ciò che noi facciamo
o potete sedervi ed aspettare
o anche venire con noi
venite, cantate questa canzone
sapete che non potete sbagliare
perchè quando il sole del mattino inizierà a splendere
voi vi svegliate nella vostra città
e noi saremo programmati per apparire
mille miglia lontano da quigente restate solo un poco più a lungo
vogliamo suonare
solo un poco più a lungo
ora al promoter non interessa
e al sindacato non interessa
se prendiamo un poco di tempo
e ci lasciamo tutto dietro e cantiamo
ancora una canzone
oh non resterete ancora un poco più a lungo
per favore per favore per favore dite che resterete
dite che restereteoh non resterete ancora un poco più a lungo
oh per favore per favore per favore dite che resterete
or al promoter non interessa
e ai roadies non interessa
se prendiamo un poco di tempo
e ci lasciamo dietro tutto questo e cantiamo
una canzone in più[/accordion]
[/accordions]
I Sing The Body Electric (M. Gore)
[accordions title=”” disabled=”false” active=”0″ autoheight=”false” collapsible=”true”]
[accordion title=”Note”]
Abbiamo aperto la serata con un brano trato da Fame – Saranno Famosi e concludiamo con un altro brano dallo stesso film.
Il titolo è ispirato ad una celebre poesia di Walt Whitman che era un inno alla vita, alla sensualità, alla fisicità, alle infinite possibilità dell’essere umano di realizzare la propria natura più profonda.
Similmente gli allievi della scuola cantavano un inno a ciò che aspiravano a diventare: padroni del loro futuro, stelle tra le stelle.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
I SING THE BODY ELECTRIC
I sing the body electric
I celebrate the me yet to come
I toast to my own reunion
When I become one with the sunAnd I’ll look back on Venus
I’ll look back on Mars
And I’ll burn with the fire of ten million stars
And in time
And in time
We will all be starsI sing the body electric
I glory in the glow of rebirth
Creating my own tomorrow
When I shall embody the earthAnd I’ll serenade Venus
I’ll serenade Mars
And I’ll burn with the fire of ten million stars
And in time
And in time
We will all be starsWe are the emperors now
And we are the czars
And in time
And in time
We will all be stars[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
CANTO IL CORPO ELETTRICO
Canto il corpo elettrico
faccio festa al me stesso ancora da venire
mi scaldo alla mia riunione
quando divento tutt’uno con il soleE guarderò indietro a Venere
guarderò a Marte
e brucerò del fuoco di dieci milioni stelle e
in un momento tutti noi saremo stelleCanto il corpo elettrico
celebo nell’incandescenza della rinascita
che crea il mio domani
quando incorporerò la terrae farò una serenata a Venere e a Marte
e brucerò insieme al fuoco di dieci milioni di stelle
e in un momento tutti noi saremo stelleSiamo noi gli imperatori ora
siamo i cesari
e in un momento tutti noi saremo stelle[/accordion]
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[accordion title=”Note”]
Nel 1973 billy joel si presenta sulla scena musicale con questo magnifico brano che pochi mesi fa la biblioteca del congresso americano ha deciso di inserire nel proprio catalogo per il profondo significato artistico, storico e culturale.
Il testo racconta in maniera romanzata la reale esperienza di billy joel come pianista in un celebre bar di los angeles. Nelle strofe il pianista racconta i personaggi che si vede passare davanti con le loro storie di vite difficili, frustrazioni e sogni infranti o testardamente inseguiti mentre nel ritornello sono gli avventori che lo invitano a cantare ancora per tener su il loro morale.
[/accordion]
[accordion title=”Testo”]
PIANO MAN
It’s nine o’clock on a Saturday
The regular crowd shuffles in
There’s an old man sitting next to me
Making love to his tonic and ginHe says , “Son can you play me a memory
I’m not really sure how it goes
But it’s sad and it’s sweet
And I knew it complete
When I wore a younger man’s clothes ”Lalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Sing us a song you’re the piano man
Sing us a song tonight
Well we’re all in the mood for a melody
And you’ve got us feeling alrightNow John at the bar is a friend of mine
He gets me my drinks for free
And he’s quick with a joke
or to light up your smoke
But there’s someplace that he’d rather beHe says , “Bill , I believe this is killing me”
As a smile ran away from his face
“Well , I’m sure that I could
be a movie star
If I could get out of this place ”Oh Lalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Now Paul is a real estate novelist
Who never had time for a wife
And he’s talking with Davy ,
who’s still in the Navy
And probably will be for lifeAnd the waitress is practicing politics
As the businessmen slowly get stoned
Yes they’re sharing a drink
they call loneliness
But it’s better than drinking aloneSing us a song you’re the piano man
Sing us a song tonight
Well we’re all in the mood for a melody
And you’ve got us feeling alrightIt’s a pretty good crowd for a Saturday
And the manager gives me a smile
‘Cause he knows that it’s me
they’ve been coming to see
To forget about life for a whileAnd the piano sounds like a carnival
And the microphone smells like a beer
And they sit at the bar
and put bread in my jar
And say “Man what are you doing here ?”Oh Lalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Sing us a song you’re the piano man
Sing us a song tonight
Well we’re all in the mood for a melody
And you’ve got us feeling alright[/accordion]
[accordion title=”Traduzione”]
IL PIANISTA
Le 9 nove di un sabato qualunque
la solita gente che entra
c’è un anziano seduto accanto a me
che fa l’amore col suo tonic & ginMi dice: puoi suonarmi un ricordo?
non sono sicuro di come fa
ma è dolce e triste
e la sapevo a memoria
quando vestivo gli abiti di ragazzoLalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Cantaci una canzone sei il pianista
cantaci una canzone stasera
beh,stiamo aspettando una canzone
e ci devi far sentire benePoi c’è John il barista amico mio
mi offre sempre da bere
ed è sempre pronto per una storiella
o ad accendermi la sigaretta
ma vorrebbe essere altroveMi dice ”Bill, credo che questo mi ammazzerà”
mentre il sorriso svanisce dal suo viso
“beh,sono sicuro che potrei essere
un grande attore
se solo potessi andarmene da qui”Oh Lalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Poi c’è Paul immobiliare-romanziere
che non ha mai avuto tempo per una moglie
sta parlando con Davy,
che è ancora in marina
e forse ci resterà per sempree la cameriera sta facendo la diplomatica
mentre gli uomini d’affari lentamente si ubriacano
si,stanno bevendo insieme un drink
che chiamano solitudine,
ma è sempre meglio che bere da soliCantaci una canzone sei il pianista
cantaci una canzone stasera
beh,stiamo aspettando una canzone
e ci devi far sentire beneÈ una discreta folla per un sabato sera
e il mio manager mi sorride
perchè sa che è me
che sono venuti a vedere
per scordarsi della vita per un po’Ed il piano suona come fosse carnevale
ed il microfono puzza di birra
e siedono al bancone
e mettono “grana nel mio salvadanaio”
e dicono”amico,cosa ci stai facendo qui?”Oh Lalela Lalelaa Lala Lalelaa La
Cantaci una canzone sei il pianista
cantaci una canzone stasera
beh,stiamo aspettando una canzone
e ci devi far sentire bene[/accordion]
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